La proiezione Medio-Latero Obliqua (MLO), insieme alla proiezione Cranio-Caudale (CC), rappresenta una delle due proiezioni mammografiche standard effettuate per lo studio della Mammella.
Essa permette di meglio visualizzare determinate strutture anatomiche del Seno, quali: i quadranti superiori, i quadranti laterali, lo Spazio retroghiandolare o retromammario, detto Borsa di Chassaignac, e il Muscolo Pettorale. La grande capacità che contraddistingue la MLO nel rappresentare quanto più completamente possibile la Ghiandola mammaria la rende la proiezione mammografica più informativa tra le proiezioni standard.
Posizionamento ed esecuzione
La paziente viene disposta innanzi al Mammografo preferibilmente in posizione eretta oppure seduta su di una sedia dall’altezza regolabile;
Preparazione dell’apparecchiatura mammografica con un grado di inclinazione compreso tra i 30° e i 60°, in relazione all’angolazione fisiologica che caratterizza il Muscolo Grande Pettorale del lato in esame (il piano d’appoggio del Detettore deve essere // al Muscolo Grande Pettorale). In generale, l’angolatura maggiormente compatibile con la fisionomia umana è di 45°, tuttavia è consigliato impiegare un’inclinazione di 50°-60° del Mammografo qualora la paziente fosse affetta da patologia Scapolo-Omerale, Cifosi, Scoliosi o Pectus Excavatum. Regolando questo fattore il TSRM ha la possibilità di rendere più apprezzabile il tessuto mammario posteriore;
Invitare la paziente ad unire i Piedi in posizione rilassata e a porsi a contatto con il bordo libero del Detettore. Questa posizione deve essere mantenuta per tutto il tempo del posizionamento; l’altezza del Mammografo viene stabilita dal TSRM che si pone alle Spalle della paziente;
Invitare la paziente a distendere l’arto superiore del lato in studio sul bordo superiore del piano d’appoggio con rotazione del Braccio verso l’interno;
L’angolo superiore del piano d’appoggio deve situarsi nel Cavo ascellare del lato in esame, tra il Muscolo Grande Pettorale e il Muscolo Latissimus Dorsi;
Tornare davanti alla paziente e procedere con il posizionamento manuale della Mammella al centro del piano d’appoggio. Questa manovra consiste nel raccogliere il Seno a livello del Solco sottomammario e distenderlo in avanti e verso il Detettore. La Mammella deve essere sorretta e posizionata distesa al centro del piano, con il pilastro ascellare completamente appoggiato, il Capezzolo perfettamente in asse e l’Angolo sottomammario ben allargato e incluso nel campo di vista;
Verificare che la Linea Ascellare Media (LAM) si ponga // al bordo del piano d’appoggio, in maniera da inserire completamente i quadranti laterali nel campo di vista; ciò viene svolto facendo scorrere la Mano lungo la LAM;
Far rilassare la Spalla del lato in studio facendo leva sulla Clavicola omolaterale;
Invitare la paziente ad allontanare la Mammella controlaterale e, se necessario, di sollevare leggermente il Mento;
Dopo aver avvertito la paziente, iniziare lentamente la compressione mantenendo la Mammella e facendo scorrere la Mano fino al Capezzolo simultaneamente all’azione del Compressore. Interrompere la compressione quando si avverte che l’organo è sufficientemente teso, compatibilmente con la capacità di sopportazione del dolore da parte della paziente. Assicurarsi che una quantità sufficiente di tessuto mammario ricopra l’AEC del Detettore;
Acquisire l’immagine mammografica;
Rilasciare immediatamente la compressione applicata alla Mammella radiografata.
N.B.: è consigliato praticare la “tecnica del Tango argentino”, ossia indurre una moderata flessione delle Ginocchia della paziente, per riuscire ad escludere dal campo di vista le pieghe addominali e meglio visualizzare l’Angolo sottomammario.
Criteri di Correttezza
Correttezza dei dati anagrafici;
Rappresentazione contrastografica adeguata ed uniforme dovuta ad una corretta compressione;
Rappresentazione del Capezzolo di profilo e in asse con la linea cutanea;
Rappresentazione completa del corpo ghiandolare perfettamente al centro del Mammogramma;
Rappresentazione dell’Angolo sottomammario;
Rappresentazione del Muscolo Grande Pettorale con preferibilmente un aspetto caratterizzato da una convessità anteriore, piuttosto che da un aspetto concavo o piano; la convessità in questione è indice di un buon rilassamento della muscolatura e di un appropriato angolo di inclinazione del Mammografo;
Assenza di artefatti;
Assenza di pieghe cutanee.