Proiezione Cranio-Caudale (CC)

La proiezione Cranio-Caudale (CC), insieme alla proiezione Medio-Latero Obliqua (MLO), rappresenta una delle due proiezioni mammografiche standard effettuate per lo studio della Mammella.

Essa permette di meglio visualizzare determinate strutture anatomiche del Seno, quali: il Capezzolo di profilo, i quadranti mediali, specialmente quello inferiore dal momento che, a causa della compressione, esiste il rischio che il quadrante superiore venga parzialmente escluso; lo Spazio retroghiandolare o retromammario, detto Borsa di Chassaignac, e, se possibile, anche il Muscolo Grande Pettorale. Quest’ultimo, infatti, se dimostrato, indica che la Mammella è stata posizionata quanto più in avanti possibile sul Detettore sebbene ciò non sia sempre realizzabile (si stima che sia possibile solo nel 30% dei casi). La CC pertanto non deve mai essere eseguita come unica proiezione, ma sempre abbinata ad almeno la MLO, in quanto non consente la rappresentazione delle porzioni più laterali e superiori della Mammella.

Posizionamento ed esecuzione

La paziente viene disposta innanzi al Mammografo preferibilmente in posizione eretta oppure seduta su di una sedia dall’altezza regolabile;

Preparazione dell’apparecchiatura mammografica con orientamento // del Detettore rispetto al calpestio;

Invitare la paziente a far aderire la Parete Toracica Anteriore al bordo del Detettore;

Disposizione del TSRM dal lato in esame, dunque omolateralmente rispetto ai quadranti laterali della Mammella del lato in studio;

Invitare la paziente a volgere il viso controlateralmente rispetto all’operatore e quindi ad appoggiare la Testa sulla Visiera. Allontanando dal campo di vista il Naso, il Mento e Capelli si è così in grado di prevenire la loro sovrapposizione sulle strutture mammarie raffigurate nell’immagine;

Regolare l’altezza del piano d’appoggio affinché raggiunga il livello del Solco sottomammario e assicurandosi che il Capezzolo sia fuori Cute;

Sollevare e tirare in avanti manualmente la Mammella del lato in studio reggendola con il palmo della mano all’altezza dei quadranti inferiori sul piano d’appoggio. Ciò consente di rappresentare completamente la regione profonda dell’organo oltre che di evitare la formazione di pieghe cutanee;

Posizionare quindi la Mammella perfettamente al centro del piano d’appoggio ed il Capezzolo in asse rispetto alla linea cutanea. Si ottiene così una corretta esposizione, in quanto l’AEC si troverà in corrispondenza della componente ghiandolare (adesione dei quadranti inferiori al piano d’appoggio);

Invitare la paziente a piegare il Braccio del lato in esame, con il Gomito sito posteriormente rispetto al Torace. Questo accorgimento permette di evitare la formazione di pieghe cutanee nei quadranti esterni che altrimenti comprometterebbero la compressione; inoltre ciò consente di evitare la sovrapposizione della Spalla. In alternativa si consiglia di far mantenere l’arto superiore del lato in esame addotto lungo il fianco con la Spalla omolaterale leggermente abbassata affinché sia possibile includere una frazione maggiore dei quadranti esterni;

Dopo aver avvertito la paziente, iniziare lentamente la compressione mantenendo la Mammella e facendo scorrere la Mano fino al Capezzolo simultaneamente all’azione del Compressore. Interrompere la compressione quando si avverte che l’organo è sufficientemente teso (almeno 100 N), compatibilmente con la capacità di sopportazione del dolore da parte della paziente. Assicurarsi che una quantità sufficiente di tessuto mammario ricopra l’AEC del Detettore;

Acquisire l’immagine mammografica;

Rilasciare immediatamente la compressione applicata alla Mammella radiografata.

N.B.: occasionalmente può essere utile posizionare la Mammella controlaterale sul Detettore per favorire l’inclusione del margine mediale della Mammella del lato in esame nel campo di vista; assicurarsi che la Mammella controlaterale sia interamente esclusa dal campo luminoso.

Criteri di Correttezza

Correttezza dei dati anagrafici;

Rappresentazione contrastografica adeguata ed uniforme dovuta ad una corretta compressione;

Rappresentazione simmetrica della Mammella radiografata;

Rappresentazione del Capezzolo di profilo e in asse con la linea cutanea;

Rappresentazione completa del corpo ghiandolare perfettamente al centro del Mammogramma e dei quadranti mediali;

Rappresentazione dello Spazio retromammario;

Rappresentazione, se possibile, del Muscolo Grande Pettorale;

Assenza di artefatti;

Assenza di pieghe cutanee.