Il nuovo Rapporto GIMBE 2025 offre una fotografia nitida, a tratti preoccupante, dello stato di salute del Servizio Sanitario Nazionale. Tra definanziamento reale, aumento della spesa privata, difficoltà nel garantire i Livelli Essenziali di Assistenza e ritardi nell’attuazione del PNRR Salute, il sistema pubblico italiano attraversa una fase di transizione complessa. Accanto agli indicatori economici e strutturali, emerge il tema della governance dei processi digitali: capacità di integrare i dati clinici, erogare servizi territoriali tramite telemedicina, garantire cybersicurezza e valorizzare le competenze dei professionisti sanitari esperti di sistemi informatici.
È in questa prospettiva che AITASIT propone una lettura tecnico-culturale del documento, orientata a ridurre la frammentazione e sostenere la transizione verso un SSN interconnesso, sicuro e territoriale.
1) La fotografia del sistema: pressione sui conti pubblici e famiglie
Nel triennio 2023–2025 il Fondo Sanitario Nazionale cresce nominalmente di 11,1 miliardi, ma la quota sul PIL cala dal 6,3% al 6,1%, traducendosi in un definanziamento reale di 13,1 miliardi [Fonte: Rapporto GIMBE, dati FSN/PIL ]. Parallelamente la spesa sanitaria privata raggiunge 47,66 miliardi, con 41,3 miliardi out-of-pocket a carico diretto delle famiglie; nel 2024 1 italiano su 10 rinuncia a prestazioni sanitarie (9,9%), con forti differenze regionali [Composizione spesa e rinunce alle cure ].
Il punto di vista di AITASIT
- Efficienza digitale: in scenari di risorse limitate, l’ottimizzazione dei workflow tramite sistemi informativi integrati (CUP, RIS/PACS, FSE) diventa leva primaria per efficiency gain e riduzione degli sprechi.
- Misurabilità: maggiore diffusione della cultura della dashboard di process mining e KPI standardizzati per monitorare attese, tassi di “rinuncia”, tempi di ciclo e impatti della telemedicina sul territorio.
2) LEA, mobilità sanitaria e divari territoriali
Il 2023 certifica un’Italia a due velocità: solo 13 Regioni rispettano i LEA, con una mobilità sanitaria che vale oltre 5 miliardi e concentra saldi positivi in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto; al Sud, saldi negativi e aspettativa di vita più bassa (fino a 3 anni di differenza) [LEA, mobilità e life expectancy ].
Il punto di vista di AITASIT
- Standard nazionali e interoperabilità: linee guida comuni per integrazione dati (HL7/FHIR, DICOM, profili IHE) per ridurre la variabilità regionale.
- Sicurezza di processo: buone pratiche per audit e risk management dei flussi digitali (anagrafiche, ordini, referti) per garantire continuità e qualità nella presa in carico interregionale.
3) Personale: tanti medici, pochi infermieri (e poca attrattività territoriale)
I dati OCSE collocano l’Italia tra i Paesi con più medici per 1.000 abitanti, ma con penuria di infermieri (6,5 vs media OCSE 9,5) e carenze selettive nella medicina generale; le retribuzioni restano inferiori alla media OCSE [ medici/infermieri e retribuzioni ].
Il punto di vista di AITASIT
- Teleassistenza e task shifting: piattaforme di telemonitoraggio e protocolli digitali ampliano la capacità assistenziale di team misti, sostenendo i servizi territoriali.
- Formazione ICT: programmi strutturati per TSRM, infermieri e MMG su FSE, sicurezza applicativa, gestione identità e ruoli, continuità operativa.
4) PNRR Salute: infrastrutture in avanzamento, servizi e personale in ritardo
Il monitoraggio evidenzia ritardi su antisismica, adozione omogenea del Fascicolo Sanitario Elettronico (solo 6/16 documenti pienamente disponibili in tutte le Regioni) e attivazione della rete territoriale (Case/Ospedali di Comunità) [stato avanzamento PNRR e FSE ]. Al 30/06/2025, su 1.723 Case della Comunità, 218 hanno tutti i servizi attivi e solo 46 dispongono di team medico-infermieristico; gli Ospedali di Comunità attivi sono 153 su 592 [tabelle Agenas ].
Il punto di vista di AITASIT
- Dal “capex” al “servizio”: siamo pronti ad accompagnare le aziende sanitarie nel passaggio da acquistare tecnologie a metterle in produzione (integrazione, test, change management, SOP, piani di formazione).
- Telemedicina territoriale: definire architetture reference (identità, consenso, device management, edge security) e percorsi clinico-organizzativi per presa in carico domiciliare.
5) FSE, consenso e cultura del dato
La percentuale di cittadini che ha espresso il consenso alla consultazione del FSE è circa 42%, con divari marcati tra Regioni (fino al 92% in Emilia-Romagna e all’1% in alcune Regioni del Sud) [FSE e consensi ]. Questo segnala un fabbisogno di educazione digitale e usabilità delle interfacce, oltre alla necessità di governance uniforme su policy del consenso e qualità dei metadati.
Il punto di vista di AITASIT
- Data governance: cataloghi di metadati clinici, master data management anagrafico e motori di deduplicazione per migliorare reperibilità e affidabilità dei documenti.
- Onboarding cittadini/professionisti: modelli di comunicazione, sportelli digitali e help desk per aumentare consensi informati e adesione ai servizi FSE.
6) Cybersecurity e sicurezza di processo: requisito abilitante
La trasformazione digitale espone a rischi crescenti: interruzioni di servizio, data breach, blocchi RIS/PACS/CUP/CCE e telemedicina hanno impatti diretti sulla sicurezza del paziente. Il Rapporto mette in luce (per evidenza indiretta) che senza cybersicurezza by design e process safety la modernizzazione resta fragile [contesto generale e rischi di frammentazione ].
Il punto di vista di AITASIT
- Framework: adozione di standard e buone pratiche (es. gestione identità, segregazione dei ruoli, logging clinico-forense, backup immutabili, piani di continuità e disaster recovery).
- Incident response: playbook operativi, esercitazioni periodiche e table-top congiunte tra IT, clinici e direzioni sanitarie.
7) Ruolo dei professionisti sanitari esperti di ICT
Il documento GIMBE richiama la necessità di trasformare le risorse in servizi. Questo passaggio richiede professionisti sanitari con competenze informatiche in grado di coniugare best practice cliniche e ingegneria dei processi: amministratori di sistema, tecnici di telemedicina, data manager, referenti FSE, figure ponte tra clinica e IT [lettura di sintesi del Rapporto ].
Valorizzazione (proposta AITASIT)
- Profilazione di ruolo e percorsi di carriera per gli esperti ICT sanitari.
- Formazione continua su interoperabilità, sicurezza, qualità del dato, process mining, AI/ML in diagnostica e governance.
- Metriche di impatto (KPI) che colleghino innovazione digitale a esiti clinici, tempi di attesa, riduzione rinunce e mobilità passiva.
Conclusione: dal vincolo alla leva
La fotografia GIMBE mostra criticità reali, ma indica anche dove intervenire: integrazione dei sistemi informativi, telemedicina territoriale scalabile, cybersicurezza e competenze digitali diffuse.
Per AITASIT, la priorità è trasformare investimenti e piattaforme in servizi stabili, sicuri e misurabili, capaci di rispondere ai bisogni dei cittadini e di sostenere il SSN nella sua evoluzione verso un ecosistema interconnesso e affidabile grazie al contributo dei professionisti della salute.