Proiezione Tangenziale (TAN)

La proiezione Tangenziale (TAN), descritta per la prima volta da Logan Young, viene eseguita come approfondimento diagnostico qualora siano stati riscontrati reperti d’interesse a livello cutaneo o sottocutaneo, quali microcalcificazioni, neoplasie o cicatrici. Tali reperti infatti, così localizzati, nelle proiezioni mammografiche standard possono facilmente essere mascherati a causa della sovrapposizione delle strutture anatomiche costituenti il parenchima mammario. Ciò comporta di conseguenza un incremento della difficoltà nella formulazione di una diagnosi differenziale chiara e precisa.

La TAN si rivela essere particolarmente utile nei casi in cui la paziente presenti una o entrambe le Mammelle operate: la rappresentazione della cicatrice chirurgica, proiettandosi sul parenchima mammario, può essere infatti interpretata come recidiva neoplastica.

Posizionamento ed esecuzione

La paziente viene disposta innanzi al Mammografo preferibilmente in posizione eretta oppure seduta su di una sedia dall’altezza regolabile;

Scegliere quale proiezione è più consona per raggiungere l’obiettivo diagnostico: se il reperto è sito nel quadrante supero-mediale oppure in quello infero-laterale è più opportuno effettuare la proiezione SIO; se il reperto è localizzato in corrispondenza della giunzione tra i quadranti superiori (ore 12) o tra i quadranti inferiori (ore 6) è preferibile praticare una ML. Infine, se la lesione si trova in corrispondenza della giunzione tra il quadrante supero-mediale o supero-laterale e i corrispondenti quadranti inferiori (ore 3 e ore 9) è utile effettuare una proiezione CC;

Scegliere un Compressore standard oppure uno da Spot ed installarlo sul Mammografo;

Individuare l’area di interesse e collocarvi un repere di materiale radiopaco oppure apporvi un segno con un pennarello dermatografico;

Ruotare manualmente la Mammella e/o l’apparecchiatura mammografica in maniera tale che il Raggio Centrale (RC) del fascio radiante risulti tangenziale rispetto al reperto d’interesse;

Dopo aver avvertito la paziente, iniziare lentamente la compressione mantenendo la Mammella e facendo scorrere la Mano fino al Capezzolo simultaneamente all’azione del Compressore. Interrompere la compressione quando si avverte che l’organo è sufficientemente teso, compatibilmente con la capacità di sopportazione del dolore da parte della paziente. Assicurarsi che una quantità sufficiente di tessuto mammario ricopra l’AEC del Detettore;

Acquisire l’immagine mammografica;

Rilasciare immediatamente la compressione applicata alla Mammella radiografata.

Criteri di Correttezza

Correttezza dei dati anagrafici;

Presenza delle informazioni inerenti la proiezione TAN effettuata, come il tipo di proiezione e l’angolo di inclinazione del Mammografo, al fine di documentare la posizione della lesione;

Rappresentazione contrastografica adeguata ed uniforme dovuta ad una corretta compressione;

Rappresentazione chiara del reperto d’interesse diagnostico;

Assenza di artefatti;

Assenza di pieghe cutanee.